Avevano approvato una legge, una legge che prevedeva la possibilità di richiedere la liquidazione ad un tasso agevolato grazie ad un accordo con le banche.
Premesso che la liquidazione è del dipendente e che è stravagante che uno faccia un prestito a se stesso per evitare di aspettare anni, ma a fronte della possibilità di ricevere la liquidazione valeva il detto “meglio pochi maledetti e subito”.
Avevano approvato una legge dicevamo, ma non i decreti attuativi. I decreti attuativi sono quella cosa che rende la legge operativa. I decreti attuativi che sono stati emanati dopo oltre un anno dall’approvazione della legge e che hanno delegato all’INPS la gestione di tutto l’iter.
Ricapitoliamo:
Decreto legge: 28 gennaio 2019.
Conversione in legge: 28 marzo 2019: 13 mesi dal DL.
Regolamento disciplinato con il D.P.C.M. 22 aprile 2020: 15 mesi dal DL.
Circolare INPS di attuazione: 17 novembre 2020: 7 mesi dal DPCM e 22 mesi dal DL.
Una persona a me molto vicina ci ha provato a richiedere l’anticipo. Non ci è riuscita nonostante la circolare INPS che recita:
“La Struttura territoriale competente deve provvedere a rilasciare la certificazione all’utente entro il termine di 90 giorni dalla data della domanda (cfr. l’art. 5, comma 2, del D.P.C.M. n. 51/2020), rendendola disponibile per l’utente nell’Area riservata del cittadino del Portale INPS.”
Recita infatti perché la realtà è un’altra:
L’INPS risponde dopo 150 giorni dalla domanda sul portale e 30 giorni dopo il sollecito dicendoti “ha chiesto la quantificazione del TFR e non del TFS”, peccato che la quantificazione del TFS era disabilitata.
Una istituzione è credibile se è una certezza, se invece è risposte sbagliate, ore al telefono per avere una risposta possibilmente coerente tra gli operatori allora non lo è credibile. Anzi è incredibile, nel senso di non credibile, surreale, ai limiti del fantastico o del romanzo gotico.
La legge si rispetta oppure si riforma. Perché non è accettabile che dal decreto legge alla circolare dell’INPS passino due (2) anni e nonostante i due anni l’anticipo di ciò che è tuo rimane una chimera.
Licenziateli i “decreto-attuatori” e il presidente dell’INPS insieme a qualche suo collaboratore. Il TFS o TFR che sia fateglielo aspettare obbligandoli a fare domanda al portale dell’INPS e a telefonare a decine di operatori del call center che ti danno risposte ad cacchium. E visto che stiamo celebrando Dante Alighieri dedichiamo un girone dell’inferno ai buro-funzionari dell’INPS e dei decreti attuativi. La pena? Telefonare 24 ore su 24 al call center dell’INPS.
Come dicevamo, la credibilità delle istituzioni dipende, purtroppo, da burocrati fuori dalla realtà e da chi non verifica la reale attuazione di una legge. Questo è un paese dove pullulano le authority, manca quella più importante. Quella che verifica l’attuazione, quindi il rispetto, delle leggi. Una legge semplice, comprensibile e accessibile a tutti i cittadini è democrazia e credibilità delle istituzioni.
Continuando così populismi o peggio ancora avranno vita facile. Intanto… tu tu tu tu.. le linee sono al momento occupate… tu tu tu tu.. per mantenere la priorità acquisita… tu tu tu tu
PS: adesso ci riproviamo perché finalmente è attiva la possibilità di quantificare il TFS.
PS2: Gli istituti di credito aderenti all’accordo quadro sono una quindicina, 14 di respiro locale e solo uno (Unicredit) con sportelli su tutto il territorio nazionale. L’elenco è qui.