Voto dove vivo…
Leggo sulla newsletter del Diario Politico del Corriere della Sera, a firma Giulia Ricci, che la proposta di legge che avrebbe consentito ai fuori sede (studenti, ricoverati, lavoratori) di esercitare il diritto di voto anche nella residenza temporanea è stata delegata al governo che avrà un anno e mezzo di tempo per tramutarla in legge. Poi ci saranno da scrivere i decreti attuativi… campa cavallo.
Per certo si sa che, se messa in pratica varrà solo per le elezioni europee e per i referendum.
Di fatto con i tempi che si sono dati non sarà possibile per i “fuorisede” esprimere il voto alle prossime europee.
Non sarà comunque possibile esprimere il voto alle politiche e alle amministrative. Un diritto negato a tutti gli effetti. Anzi il diritto negato.
Salvo se indagini demoscopiche non siano favorevoli a chi governa ora, in quel caso vedrete che accelereranno i tempi. Quello ormai siete/siamo: fette di mercato e non elettori ed elettrici che reclamano un diritto costituzionale.