Caro Massimo Giannini
Caro Massimo Giannini,
Lei mi è simpatico, condivido molto di ciò che scrive, le ho pure regalato un manifesto che ha apprezzato, ed è per questo che mi permetto di scriverle.
Le scrivo da uomo di sinistra, da ex iscritto al Partito Democratico.
Le scrivo perché trovo i suoi siparietti con quella “sagoma” di Fazio di cattivo gusto, offensivi direi. Offensivi per i molti militanti e simpatizzanti di quel partito che si stanno adoperando per quel percorso, forse discutibile ma sicuramente democratico, che sono le primarie.
E non c’è niente da ridere. Insomma Piantla lì!, come si dice qui in Piemonte.
Quel partito, in crisi è vero come è in crisi tutta la politica e come sono in crisi le istituzione ad esclusione di Mattarella e del Papa, forse. Quindi per piacere fate meno sorrisini e battutine. Fatele se proprio volete al bar della RAI. Anche perché se dalle parti del PD non se la passano bene non è che da dalle sue ve la passiate meglio. Neh?
Provi ad immaginare Cuperlo, Bonaccini e Schlein (in ordine di età) fare battutine e sorrisini nel corso di un dibattito sulla crisi de La Stampa (in particolare ed in generale) che in un anno ha perso dieci mila copie di vendite. Non da un milione (1.000.000) a novecentonovantamila (990.000) ma da settansettemila (73.000) a sessantasettemila (63.000). Pensi che i bar a Torino sono più o meno 5.000. Per dire. E non mi venga a dire i social, è cambiato il mondo… lo so.
A Fazio, quando lo incontra, dica che ha bisogno del Papa per alzare l’audience, un miracolo. Quindi non ha niente da ridere nemmeno lui. In una nicchia sta.
Insomma, caro direttore, non stiamo bene in generale in molti: noi, lei e Fazio e pensi che non fa più ridere nemmeno Berlusconi.
Con affetto, stima, tanti auguri e un sorriso come da copione.
Augusto Montaruli
PS: comunque, a forza di sorrisi, mi ha quasi convinto ad andare a votare al secondo turno delle primarie.