Una mozione per le aree pedonali
Viste le discussioni su cosa si può, si vorrebbe, si potrebbe fare nelle aree pedonali di recente implementazione nel quartiere San Salvario, con Paola Parmentola abbiamo ritenuto opportuno presentare questa mozione.
Una mozione che chiede di fare chiarezza e di mettere dei semplici cartelli dove, più che vietare, si inviti a fare e a non fare. Un po’ di chiarezza e qualche indicazione per evitare conflitti andando a godere nella maniera più corretta e condivisa l’area pedonale.
Di seguito la mozione
Torino, data del protocollo
Mozione: Cosa si può fare nelle aree pedonali?
PREMESSA
Con l’arrivo della bella stagione le aree pedonali di recente istituite in San Salvario, e non solo, saranno certamente più vissute. Saranno più vissute dai residenti e soprattutto da famiglie con bambini. E’ facile immaginare che lì si possano improvvisare arredi, momenti di svago e di gioco.
E’ di questi giorni una polemica poi rientrata di arredi leggeri lasciati nell’area pedonale di via Principe Tommaso e rimossi dall’AMIAT e infine riportati lì dove erano stati tolti. Sui social si racconta di bambini cui è stato impedito di giocare a palla.
Con questa mozione vogliamo ribadire la convinzione che le aree pedonali devono essere vissute, condivise e creare aggregazione sociale e spazi anche di gioco per i bambini.
RITENIAMO
Che al fine di evitare polemiche, interpretazioni “fai da te” delle regole sia necessario che sia reso noto a tutti una sorta di decalogo su cosa si può fare e cosa non si può fare nelle aree pedonali. Soprattutto nelle aree pedonali di quartiere che hanno evidentemente scopi e natura diverse da quelle del centro come via Lagrange o Carlo Alberto.
CHIEDIAMO PERTANTO
Che il presidente e il coordinatore competente si attivino al fine di concordare la posa di un cartello in tutte le aree pedonali che insistono sul nostro territorio dove siano elencate le attività che si possono fare e quelle che non si possono fare.
Semplicemente si invita a fare e si invita a non fare.
Primi firmatari: Paola Parmentola – Augusto Montaruli