Augusto Montaruli

L’house sharing e la carta di identità

Torino Oggi ha pubblicato foto e articolo sul senzatetto che ha trasformato la postazione car sharing in una casa, “Da sede del car sharing a casa di un senzatetto: la trasformazione che fa riflettere in piazza Bernini”, così ha intitolato l’articolo. 

La foto l’ho pubblicata anche io vedendo la “casa” passando da piazza Bernini lo scorso martedì.

Per me è tornare su una questione che mi sta a cuore e che mi aveva portato a presentare un ordine del giorno in circoscrizione che chiedeva l’esenzione dal costo della carta di identità per quelle persone che con l’aiuto dei servizi sociali volevano avviare un percorso di reinserimento ma erano privi di documenti. 

Lo avevo fatto su sollecitazione di chi si occupa di quelle persone.

Il mio ordine del giorno fu ripreso da Mimmo Carretta e portato in consiglio comunale dove trovammo l’assurdo ed incomprensibile ostacolo dell’allora maggioranza. 

Fu un’interpellanza dell’onorevole Fornaro in parlamento, su mia richiesta, ad ottenere almeno che non pagassero una multa al momento della richiesta della carta di identità.

Adesso che la musica è cambiata occorre dimostrare di saperla suonare. Chiedo pertanto a Mimmo di ricordarsi di quell’atto e fare in modo che un senzatetto che vuole tornare ad avere un nome e cognome possa ottenere senza costi (aggiuntivi e non) un documento.

Perché è giusto, perché alla lunga ci conviene e da un senso al nostro essere di sinistra.

E comunque “house sharing” non è una cattiva idea, anzi.

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