Caro Augias, grazie però…
Ieri, a caldo e con la voglia di andare a leggere e poi dormire, ho definito la puntata che Augias ha dedicato a Torino un bignami con molte lacune.
Per carità, meglio che niente, ma in sostanza Augias ha prodotto una sorta di guida per turisti frettolosi. Torino merita molto di più.
Le lacune sono da matita rossa, caro Augias.
Si può parlare di Salgari e non citare De Amicis?
Si può raccontare Primo Levi e non gli altri: Pavese, Ginzburg, Carlo Levi, Eco….Le case editrici a partire dall’Einaudi.
Si può raccontare la Sindone e non i santi sociali. Oppure non raccontare di un quartiere dove musulmani, ebrei, cattolici e valdesi convivono e collaborano. Anche con la società civile e laica? Cosa rara se non unica di questi tempi.
Anedotto. Anni fa ero a Roma per lavoro e di sera cercavo un ristorante in centro quando incontro uno studente messicano. Lo studente, quando gli dico che sono di Torino e mi aspettavo mi citasse la Fiat e la Juventus, mi dice “la città di Don Bosco”.
E poi perché non raccontare, a proposito del Grande Torino, delle persecuzioni razziali del suo allenatore e di Bruno Neri?
Si può parlare di Agnelli e non citare le lotte sindacali, la Resistenza, la difesa della fabbrica. L’immigrazione che ha cambiato il volto della città. Almeno Di Nanni…
Si può parlare di Agnelli e non di Gualino?
Si può non raccontare il cinema nato in questa città? Se Augias vuole lo porto a Grugliasco o a sedersi sulla poltrona di Cabiria all’Ambrosio.
E Drovetti? Come si fa a non citarlo quando racconti l’Egizio?
E perché non dire che le residenze sabaude sono patrimonio UNESCO dell’umanità.
Vabbè, direbbe una mia amica, da uno come Augias mi sarei aspettato di più.
Il lavoro di Augias è servito sicuramente ad incuriosire potenziali turisti, ma non ha ridato quell’orgoglio di essere torinesi che non c’è più. L’ultima volta fu quando si celebravano i 150 anni dell’unità d’Italia.
Per l’orgoglio occorre altro. Molta politica e credo un museo dedicato alla città, che la racconti tutta. Che racconti la città e i torinesi. Ci farebbe molto bene.
Ps: Caro Augias conosce, per citarne uno, Caponetti?