Augusto Montaruli

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E’ bello piantare gli alberi

41210_1447632443342_7536152_nAveva lavorato una vita alla Fiat, era una tuta blu. Emigrò dalla campagna albese per andare a vivere alle porte di Torino. Poi la pensione e il ritorno al paese. La vigna e il vino fatto in casa. L’orto.
L’ho incontrato dopo anni, eravamo vicini di casa. Passava sempre fischiettando, con passo svelto diretto al bar del paese, che non c’è più, per la partita a carte del pomeriggio. D’estate indossava una canottiera, bianchissima “che in campagna il bucato viene meglio”.
L’ho incontrato dopo anni. “Adesso son solo” mi ha detto. “Mi ha lasciato a gennaio. Doveva toccare a me”. “Lei era più giovane e poi io non so nemmeno cucinarmi un uovo”. “La vedo dappertutto”. 
In pochi mesi i risparmi di una vita andati nelle cure e nelle badanti. Adesso che lei non c’è più qualcuno l’aiuta, non vuole pesare sulla figlia. “Faccio ancora un po’ di campagna e al pomeriggio vado al circolo”.
Lui, una vita alla Fiat, quando l’ho incontrato aveva un pesco appena comprato. “Lo pianto oggi. Non so perché lo faccio, difficile che riesca a vedere i frutti alla mia età. E’ bello però piantare gli alberi.”


E’ bello piantare gli alberi, dice, lui che aveva lavorato una vita alla Fiat. Lui che ha 82 anni e forse non vedrà i frutti. 
Dopo averlo abbracciato e salutato ho comprato un gelso, lo dedicherò a lui. Ad un contadino con la tuta blu che emigrò alle porte di Torino. E’ bello piantare gli alberi. 

Posted under: Arturo, Storie (piccole)

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