Augusto Montaruli

La signora e “l’occupazione” della caserma

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Aggiungo un aggiornamento che modifica in parte quanto scritto sotto.

La situazione non è così “pacifica”, in realtà ci sarebbe un esposto da parte di Cassa Depositi e Prestiti. Le chiavi non sono state date. Resta però la signora e gli altri che son contenti di visitare la caserma e il lavoro di cura del luogo. Direi però che si potrebbe cambiare la serratura e  fare una tregua fino al Primo Maggio.

“Io abito qui vicino, ma non ci ero mai entrata. Sono contenta che abbiano aperto la caserma, che si possa entrare e visitare questo luogo di sofferenza”. Ci dice una signora anziana che è tornata indietro con la memoria e ci ha raccontato il suo vissuto, la sua adolescenza a Siracusa, i bombardamenti, i rifugi, i soldati neri e la cioccolata. Poi un ragazzo che “occupa” le ha offerto una sedia perché potesse riposarsi un po’. Uno di quei ragazzi che avrebbero occupato la caserma, dico avrebbero perché a leggere occupare si pensa ad azioni violente, contro la proprietà pubblica e privata. Non è proprio così. E per capire bene cosa sia questa “occupazione” di via Asti ci sono andato questa mattina insieme a Raffaele Scassellati, il Presidente dell’ANPI della Otto. Raffaele Scassellati che quel luogo lo conosce molto bene.

Il racconto è questo. I volontari di Terra del Fuoco hanno telefonato a Cassa Depositi e Prestiti, la proprietà dell’immobile, e han detto loro che avrebbero “occupato per occuparsi” della caserma, in questo periodo di celebrazioni della Resistenza. Fate pure, la risposta. Poi è passata la Digos. Tutto ok. Poi ha telefonato il sindaco. Mi raccomando, non esagerate. O qualcosa del genere. La panda della sicurezza, gira per il piazzale e si ferma a chiacchierare. E adesso gli “occupanti” hanno le chiavi. L’intenzione è restarci fino al Primo Maggio o giù di lì.

Intanto han fatto un po’ di pulizia, han dipinto dei murales. Belli. Han portato dei fiori.

E tengono aperto in modo che la cittadinanza possa entrare, per capire e ricordare, per sapere. Una lezione di storia a porte aperte.

Tutto qui. Da parte mia, grazie. Ci vediamo questa sera alla fiaccolata.

 

 

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