Augusto Montaruli

La Biblioteca, ToExpo e la bottiglia di spumante

La prima reazione, quella istintiva, al sentire del trasferimento della Biblioteca Civica dall’attuale sede a Torino Esposizioni è, oltre ad un salto di gioia, è quella di andare a procurarsi una bottiglia di champagne o di spumante (c’è la crisi) e stapparla per brindare. Poi arriva la fase più riflessiva che per me vuol dire capire come e quanto il trasferimento della Biblioteca si possa e si debba inserire nel contesto sociale ed economico del territorio. Questa è la fase dell’approfondimento, della diffusione della notizia e dell’ascolto dei cittadini, delle associazioni e degli operatori economici. Infine c’è il parere con eventuali suggerimenti e richieste. Un percorso semplice, affidabile, propositivo e, si spera, privo di retro pensieri o di pregiudizi da schieramento pre o post congressuali, associativo e da “gusti personali”.

Adesso cominciamo con il mettere la spunta almeno sul fatto che la Biblioteca la vogliamo.

Spuntiamo anche un altro punto importante, con la Biblioteca e Biotecnologie nell’area fronte Corso Raffaello che le ferrovie stanno dismettendo arriverà (e non solo) l’espansione di Biotecnologie, San Salvario è parte integrante dell’obiettivo di trasformare Torino in una vera e grande città universitaria.  E non trascuriamo che la disponibilità della caserma La Marmora in via Asti apre nuove e interessanti opportunità di cui presto o tardi, meglio presto, dovremmo pur parlare. Quanto sopra aumenta il potenziale attrattivo del quartiere che esercita verso gli studenti fuori sede italiani e stranieri. Qui già vivono, studiano e si divertono in molti. Molti altri potranno arrivare. La discussione sulle opere a contorno, sul teatro o sulle aule, sulla collaborazione con il Politecnico e/o un nuovo teatro da mille posti dovrebbe basarsi su due punti di discussione: cosa è più compatibile con il territorio dal punto di vista sociale, culturale ed economico; quanto una scelta o l’altra va a incidere nei costi e nei tempi di realizzazione.

Il resto, gli effetti collaterali (transito e parcheggio nel Valentino o la famosa ruota… di Penelope) per forza di cosa saranno esaminati contestualmente. Con calma e senza perdere di vista l’obiettivo finale. La mia sensazione, ma spero di sbagliarmi, è che si parta dagli effetti collaterali e non dalla prima decisione da prendere.

La bottiglia di spumante non l’ho ancora stappata, mi piacerebbe farlo in buona compagnia. E non vedo l’ora.

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